Diario di un viaggio a Parigi di Giorgio Pederzolli

«Quando abbiamo organizzato questo viaggio mio figlio Alessio, l'amico Andrea ed io avevamo due obiettivi: arrivare a Parigi e raccogliere almeno 1100 € (un euro per chilometro, visto che sono 1100 i i km che separano Riva del Garda da Parigi) da devolvere alle due associazioni di Trento, AISLA e il centro Franca Martini, che danno assistenza ai malati di malattie neurodegenerative e ai loro familiari. Questo in ricordo del nostro caro amico Ennio Largaiolli, morto 6 anni fa di SLA.

Sette erano le tappe programmate Riva del Garda:

1. Riva del Garda - Malles 190 km
2. Malles – Feldkirch 160 km
3. Feldkirch – Mohlin 190 km
4. Mohlin – Vesoul 180 km
5. Vesoul – Bar sur Aube 160 km
6. Bar sur Aube – Provins 140 km
7. Provins – Parigi 90 km.

Il primo giorno la nostra destinazione era Malles Venosta per un totale di 205 km: infatti un errore di percorso ci ha costretti a 15 km in più del previsto! Fino a Bolzano ci hanno accompagnato gli amici Vinicio, Gianfranco e Enzo.

Nel tragitto abbiamo trovato due giornate difficili per il meteo, con la mattinata avversata dalla pioggia, (la seconda e la quarta tappa) ma l’attrezzatura tecnica ci ha supportato (specie i ‘guanti per lavare i piatti’, gli unici veramente waterproof ), mentre la più dura e sconfortante è stata sicuramente la sesta tappa con oltre 100 km su 140 con vento contrario a 30/40km/h nel “su e giù” tra pale eoliche e le interminabili (e noiose, rettilinei lunghi chilometri) campagne francesi.

Il tratto più impegnativo è stato il secondo giorno: dopo il passo Resia abbiamo affrontato il temibile Arlberg Pass (1793mt) con una pendenza media del 14% nei suoi 6 km finali e con pendenze massime fino al 19%.

Il nostro viaggio ci ha portato ad attraversare diverse nazioni: Austria, Svizzera, Germania e naturalmente la Francia, dove erano ancora ben visibili le opere realizzate dai cittadini delle varie località attraversate dal Tour de France e dove non abbiamo perso l'occasione di farci qualche selfie.

Nell’avvicinarsi alla nostra meta, vedendo le bandierine italiane sulle bici e capendo la nostra provenienza, la gente ci salutava e ci incoraggiava.

Ultima tappa per l’arrivo a Parigi è stata di soli 85 km, ma dopo aver scaricato le borse siamo partiti per fare altri 35 km girando per la metropoli francese e visitando tutti i monumenti principali. Molto alto il livello di sicurezza per una città duramente colpita dal terrorismo, ma che continua a vivere la sua vita normalmente

L'emozione di essere arrivati ci ha fatto dimenticare la fatica fatta e i dolori al ginocchio che hanno colpito per metà viaggio Alessio e Andrea.

La più bella scoperta è stata alla sera: alle 22, infatti, abbiamo partecipato ad un giro in bicicletta (…un altro!) attraverso Parigi con partenza dall’Hotel De Ville (il municipio) per salire a Montmartre. 25 km con circa un centinaio di partecipanti, gita organizzata dal gruppo Randovelo tutti i venerdì dell’anno a partire dal 2003! Spettacolare in quanto viene bloccato il traffico pedonale e automobilistico al passaggio dei ciclisti; si pedala in perfetta sicurezza ed in compagnia di ogni genere di ciclista e bicicletta, anche con anziani signori muniti di bicicletta elettrica ed impianto stereo annesso (e, quindi, con musica a tutto volume.

Il sabato è stato dedicato alla visita di Parigi (a piedi!), e la domenica abbiamo fatto ritorno (in treno!) fino a Milano.

Lungo il tragitto svolto in parte su ciclabili, (moltissime in Francia) nessun automobilista o camionista ha mai pensato di suonarci per il nostro ingombro e lentezza nel procedere lungo la carreggiata, e tutti ci hanno superato a distanze di sicurezza ragguardevoli.

Alla fine tutti e due i nostri obiettivi si sono realizzati.

Siamo arrivati a Parigi e siamo riusciti a raccogliere oltre 2000 €.

Un ringraziamento sentito a tutti gli amici, parenti e conoscenti: è grazie al loro contributo che siamo riusciti a superare ampiamente l’obiettivo che ci eravamo prefissati.

Infine un ringraziamento speciale a Cristina e Angelo, che hanno lavorato per noi permettendoci così di portare a termine questa bellissima avventura.»